Isabella Rossini, un esempio unico

L’eleganza e la bellezza del suo abbigliamento, abbinata alla classe ineguagliabile con la quale indossava gli abiti, ha rappresentato un esempio unico tra le nobildonne romane. Abiti e accessori preziosi, non solo realizzati dalle case di moda più note (Valentino, Gucci, Yves Saint Laurent, Hermès, Chanel, Fendi, Ferragamo, Curiel) ma da sartorie (Bonfanti, Toschi) che adattavano intere produzioni allo stile di Isabella, con abiti impreziositi da pregiatissimi ricami realizzati a mano da un team di ricamatrici dedicate a questi, che oggi possono essere tranquillamente definiti vere e proprie opere d’arte.

Gli anni ’30 e ’40

Isabella Rossini visse un’infanzia fiabesca e soprattutto in grande movimento per seguire le attività internazionale del padre, Alessandro Rossini. Abitò a Roma, a Parigi, a St. Moritz, a Budapest e a Glyfada, vicino ad Atene. Questo sia per sfuggire ai rischi della guerra, sia per seguire il padre che aveva interessi imprenditoriali e finanziari in gran parte dell’Europa. Questi spostamenti permisero a Isabella di imparare le lingue alla perfezione, in particolare il francese e l’inglese, nonché le procurarono una mentalità internazionale.

Gli anni ’50 e ’60

Dopo la scomparsa prematura del padre la vedova Rossini, Donna Elena, si ritrovò sola a gestire un patrimonio di cui non era perfettamente a conoscenza e a crescere tre figlie di cui due ancora minorenni. Isabella era, la più piccola, la più esile, e con il suo portamento raffinato evidenziò fin da giovanissima distinzione, classe, eleganza e signorilità. Aveva uno stile proprio ed irripetibile, particolarmente adatto al suo essere e alla sua personalità.

Gli anni ’70 e ’80

Dopo il matrimonio con Rodolfo Rinaldi, rappresentante della Chase Manhattan Bank per l’Europa, Isabella avvió una vita di grande rappresentanza in Italia e all’estero ed il suo ruolo, grazie alla sua ineguagliabile classe e alla sua capacità di relazionarsi con chiunque, fu fondamentale per l’affermazione professionale del marito. Era una donna capace di gestire qualunque situazione. Aveva un portamento regale; persino il suo timbro di voce era sottile e raffinato. Furono, quelli, anni di grandi relazioni. De Mita, Andreotti, Rockefeller, Fanfani, Cossiga, Dini, Saccomanni frequentavano Villa Rossini ricambiando gli inviti ricevuti.

Gli anni ’90 e ’10

Isabella era capace di indossare i suoi abiti con estrema nonchalance, lasciando di stucco le persone in cui si imbatteva. Aveva uno charme unico ed una signorilità che non passavano inosservati; divenne, così, la signora più ambita dei salotti romani e le più prestigiose case di moda facevano di tutto per averla in prima fila alle loro sfilate. Sapeva relazionarsi in maniera semplice e diretta con le persone con cui entrava in contatto, ascoltandole e dedicando loro attenzione. Era una donna molto generosa, particolarmente attenta alle necessità dei più deboli e dei bisognosi.